Breve antologia di scritti

Mia solitudine

(Da leggersi tutto d’un fiato lentamente o velocemente in base al proprio umore)

 

I. "VERDE"

Solo di fronte a me stesso lo sforzo per scrivere la mia solitudine come latrare di un cane nella nebbia di una notte fonda rischiarata dall’angoscia unica compagna di sventura dove ogni oggetto non ha più posto e tutto mi invade come l’immondezza sparsa sui prati, nemmeno la morte mi vuole anche se mi corteggia in modo spietato.

II. "AMARE"

Profumo soave di nudo nel gioco sfumato del tuo corpo. Musica di spazi trasparenti senza sponda e confine dove gli occhi diventano musica di luce guizzante e velata. Velata dalla sensualità di freschezza che scorre attraverso l’anima del tuo intenso pulito. Sì, brilla come il sangue di una ferita che non si rimargina più dall’amare.

III. "SPERANZA"

I tuoi occhi che brillano in una notte buia. La tua bocca petalo verde di speranza. Il segno del tuo naso…colline vellutate, dolci sfumature che sanno di mare in quiete. Il movimento dei tuoi capelli come l’ondeggiare dell’avena matura nei campi. Il tuo bianco sorriso sotto uno sguardo che avvolge i miei pensieri. Esisto….perchè io so di amare il bello ovunque sia.

IV. "PARLA"

Chinato cammina finché nessuno possa sapere della tua fuga su questo selciato. I rumori sono brusio di parole vuote che tempo non lasciano perchè non dicono, cadono da bocche che non respirano, da menti che non pensano. Aria e respiri gli sguardi e i sorrisi perduti senza alzare il capo e nulla incontri solo il rumore delicato del tuo passo sfuggente sul selciato che parla.

V. "SORRIDI"

Dalle tue labbra aleggia la luce: maschio come pochi, due occhi luminosi, un sorriso di bambino che nell’ espressione si identifica in luce come il sole al tramonto sul mare o la luna nella notte che rischiara questo strano esistere. Tu dici bello come il suono di un’arpa, o il dolce scorrere di un fiume che sponde non ha. Bello perché tu sei bello come il sorriso che ti riesce sul tuo volto illuminato dai tuoi occhi puliti, limpidi. Sorridi.

VI. "IL VENTO"

Oh mia terra io passo fra i rovi e gli spini i paesi e le città supero tutti i confini sussurro la libertà.

VII. "I TRE CORPI"

I tre corpi nudi in un vibrare di vita tormentata, da una luce che sa di disperato amore, irraggiungibile la mente che non ama, chiusi dalla cornice che non tiene ciò che la vostra forza trasmette. Vibrare di fiamma immersa nel pensiero di ciò che la vostra prigione è legata al mio spirito come se la tela grondasse trasudando sudore caldo dei vostri corpi distrutti dalla volgarità del tempo rimarrete sempre lì ad amare e dare ciò che è libertà e movimento.

VIII. POESIA DEDICATA A ANNA BARUTTI (UNA.... AMICA)

Ho trovato una perla. Una perla di luce. No non è una perla ma un diamante, un diamante che la sua luminescenza rende l’atmosfera magica e splendente di un amore universale, di un sorriso sempre pronto, di uno sguardo profondo dolcissimo. Sì tu sei un diamante, un diamante dell’amare. Ti voglio bene e ti amo di un amore puro, puro come la vera amicizia che sì, vuol dire ci sia amore. Amore per sempre e sempre puro e al disopra di tutto e di tutti.

IX. "MIO CALORE"

Torpore di malattia presa da un freddo solo perché volevo passare il tempo in ultima fila dove il vento soffiava meglio e lo schermo mi stava condannando alla mia malata solitudine, brividi e insofferenza ma lì stavo pur di passare la serata vicino a tutti quei volti dai riflessi gelidi di maschere incollate dal freddo. Adesso il letto mi consola e scusa attraverso il mio calore alterato dal piacere di essere in compagnia del mio stare male.

X. "FUGA DAL MONDO"

E’ importante ricordarsi quando venivi preso come vittima di scherno ma il sorriso non cessava di vivere in te. Dilaniato da chi tu amavi ma il perdono era il tuo scettro e le lacrime tue parole la fantasia tuo rifugio in castelli tu vivevi dove immense sale  si aprivano a te e mille cortigiani accorrevano a consolarti e la tua immaginazione colorava di luce spazi sconosciuti agli altri nel gioco della disperata e innocente solitudine. I tuoi occhi erano complicata semplicità dove ogni cosa era vita e movimento trasparente e tutto depositavi nel tuo limpido cuore e il male non ti raggiungeva anche se si abbatteva come tempesta sulla natura ma i tuoi occhi guizzanti di luce nella tua anima costruivano angoli incantati di tenera dolcezza tra quei muri che ti soffocavano.

XI. "ORGOGLIO"

Tu che hai amato fiori piante animali le persone i traditi e i traditori i ladri gli arresi gli sconfitti e i sfasati lordi e i puliti e non c’è fine di analisi e sei riuscito a varcare tra questi odori che lasciavano solo il sapore di ciò che non sono stati per te, ti sei fatto sempre forza ti schiacciavano e tu ti abbassavi …come l’arrivo di un’onda e poi ti ergevi e sommergevi ciò che ti stava di fronte con la tua alta forza però con lo schianto nel cuore ma chi te l’ha fatto fare forse solo l’orgoglio di amare.

XII. "TANTI PER POCHI"

Aggredito dai vostri colori dalle vostre trasparenze dove io sommergo il mio pensiero e gli occhi miei volavano attraverso il senso del vostro consapevole amore sofferto come se io avessi dipinto e tormento assieme a voi subito corpi ingabbiati libero solo di vibrare sulle tele labbra slavate di solitudine impregnate di nudo nello spazio consapevole di dare lamenti di sensuale sofferenza come onde magnetiche verso tutta quella marea che va e viene consapevole solo di parole che non crescono ma rimangono lì nelle sale sepolte come polvere invecchiata calda e soffocante dove voi inchiodati siete tormentati da insulti e pochi vi amano e vi vorrebbero come arredo e capitale di prestigio di ciò che voi di sofferto avete dato ma loro non sanno perché i loro occhi sono e rimangono solo in queste sale d’aria vuota senza trasparenza di ciò che voi date tormento e amore passione agonia e realtà sì tutto questo è realtà inchiodata e quello che davanti a voi cammina non vi tocca là irraggiungibili.

XIII. "E’ UN SUONO"

No non ci sono parole per ricordare il suono del mare nella sua potenza nel suo avvolgere e scorrere del tempo che è sempre fermo nel suo movimento perpetuo musica di fiori bianchi profumo intenso di libertà nella sua struggente schiuma disegno di mille parole e lacrime. Sospirando profondamente si avvolge si placa scorre nella sabbia fluttua sugli scogli e penetra nella luce del sole che lo accarezza dando i riflessi che si cullano sul loro aleggiare sovrano come un suono tenue delicato di violino. Lui parla con il rimpianto di ciò che l’uomo non ama e non vuol capire nel suo cuore e nelle sue vene scorrono le creature che danzano come la musica di un’orchestra di infiniti suoni e i colori rifratti del suo intimo interno si presentano a te attraverso il profumo di marina e la sua voce ti racconta le meraviglie che gelosamente nel suo interno ama e le sue profondità conservano nell’arcano delle sue ombre e luci sfalsate e tutta la vita che vive in sé è amore e violenza di natura e il suo ruggito è costernazione per le divise sponde che lui possiede in tutt’uno. Il suo battersi sulle vive rocce è esplosione di rabbia urlando si erge al di sopra di ogni spruzzo proiettato verso il cielo in un turbine e vortice di acqua nubi e tempesta e il suo suono spera nel sole.

XIV. "TUTTO FALSO"

Ho incontrato una stella con una immensa coda luminosissima che veniva dalle viscere e dagli abissi del profondo universo della solitudine. L’ho incontrata per caso. La sua voce: suono di musica celestiale, bella come un firmamento stellato e abitato da bellissime creature. Dolce e estasiante come il nettare dei fiori di un prato fiorito ed immenso e la sua coda emette colori che vengono da universi sconosciuti in un turbine di generosità. Profonda e raffinata, pulita come le sue lacrime e il suo grande dolore. Asciuga le tue lacrime che sono ormai bellissimi cristalli e sorridi alla vita: hai trovato un amico e un amico per sempre! Oh dolce e cara la mia bambina, mia stella cometa d’argento e d’or!

XV. "A MIA MADRE E A TUTTE LE MADRI"

Una poesia per mia Madre è difficile da scrivere, tanto è stata tanto è. Immensa, grande, profonda, luminosa, le sue parole vere, oneste, chiare, piene di speranza, di gioia e carità, splendore di grazia. Madre che ha consolato, Madre di ogni lode, Madre modello di vita, torre di avorio, casa dello splendore, Madre angelo del focolare, Madre ti hanno tanto invidiato e calunniato per tutto ciò e pochi ti hanno capito e ascoltato, ma io Madre ti porterò per sempre nel mio cuore.

XVI. "LA PARABOLA"

La parabola delle sette lampade rappresenta la speranza che aspetta lo sposo, ma certe ancelle consumano l’olio, altre lo perdono e altre lo conservano.

L’olio è la speranza e quando arriva lo sposo accendono la lampada. La luce è simbolo di resurrezione ed entrano con lo sposo nel regno di Dio per sempre su questa terra.

XVII. "IL DOLORE"

Il dolore, la sofferenza fisica e psichica è l’unico medicinale che forma realmente l’uomo in questo sistema. Se la sofferenza è capita, vagliata e compresa sviluppa una grande umanità e una grande compassione perché l’uomo è una bestia che tende a dimenticare la storia e la storia è l’unico bagaglio culturale e formativo di ogni essere vivente altrimenti si cade nella quotidianità inutile del vivere. Non fare agli altro ciò che non vuoi venga fatto a te stesso, perciò ama e ama chi vuoi ma con onestà.

XVIII. "RINGRAZIO"

Ringrazio tutte le donne che hanno attraversato la mia vita, che mi hanno fatto tanta compagnia e mi hanno dato il loro amore perché ho ricevuto tanto dalle donne che sono state per me degli angeli che mi hanno sostenuto e amato e che io ho amato d'un amore totalmente puro. Di loro ho la massima stima e affetto, perciò ti ringrazio o donna.